Questo articolo vuol narrare due storie, storie di come si possano creare legami forti e veri grazie a questa festa. Una storia è quella della strabiliante prestazione di due somarai giovanissimi e coraggiosamente sfrontati, Mattia Biagioli e Simone di Loreto: due ragazzi che hanno condotto il loro altrettanto giovane somaro Indio alla vittoria nella corsa a carretto. Una foto, scattata appena terminata la prova, in attesa di sapere il tempo impiegato, vede Simone tesissimo zittire il compagno e Mattia visibilmente emozionato che si copre il viso con le mani, il fotogramma successivo, scattato dopo aver sentito l'esito del risultato, vede i due abbracciarsi come due fratelli e scaricare tutte le tensioni accumulate in quel minuto e cinquantotto.
La seconda storia narra di un bambino che è cresciuto insieme a questa festa e ora è diventato un uomo. Emblema del popolo giallobianco, storico somaraio e auriga dal 1995 con sedici corse all'attivo, otto corse al carretto vinte e tanta gualdesità sulle spalle. Alessandro Cesaretti, è uno di quelli che ha scritto la storia della porta di San Donato vincendo ben 6 palii(il primo lo vinse nel 2000 in coppia con Daniele Nati, il somaro era Noemi). Alessandro dopo 16 anni di corse ha deciso di smettere e con lui anche uno dei somari più robusti ed eleganti mai visti ai Giochi, Pirandello. "Al di là delle vittorie - ci racconta- sono felice di essere stato sempre competitivo, dando in ogni occasione tutto me stesso e per questo devo dire grazie anche alla mia "famiglia" che mi ha sempre aiutato. Ora è una girandola di emozioni: soddisfazione, malinconia e la consapevolezza di essere stato fortunato per aver potuto gioire per queste passioni viscerali. Quest'anno quando sentirò chiamare il carretto di San Donato dalla piazza e non sarà più pronunciato il mio nome dopo quello del somaro, capirò veramente cosa si prova. Ora va tutto così veloce che mi sembra ancora di stare sopra al Capitano. La gioia più grande sarebbe quella di vedere vincere i ragazzi che mi succederanno, sono cresciuti con me in questi anni, abbiamo creato un gruppo magnifico e credo che sarebbe la vittoria più bella di tutte."
Anche per Alessandro abbiamo due foto, nella prima, scattata dopo l'ultima corsa della scorsa edizione, abbraccia commosso Pirandello, consapevole che si sta chiudendo uno dei capitoli più belli della sua vita. Nella seconda, scattata un mese fa, è in piede su una panchina insieme all'amico Roberto Cambiotti e con l'entusiasmo e la fantasia di due bambini fingono di guidare, per un'ultima volta quel benedetto carretto. Ci sono legami che sono semplicemente destinati ad esistere, probabilmente come questo di Alessandro col mondo dei Giochi.
Anche per Alessandro abbiamo due foto, nella prima, scattata dopo l'ultima corsa della scorsa edizione, abbraccia commosso Pirandello, consapevole che si sta chiudendo uno dei capitoli più belli della sua vita. Nella seconda, scattata un mese fa, è in piede su una panchina insieme all'amico Roberto Cambiotti e con l'entusiasmo e la fantasia di due bambini fingono di guidare, per un'ultima volta quel benedetto carretto. Ci sono legami che sono semplicemente destinati ad esistere, probabilmente come questo di Alessandro col mondo dei Giochi.
Ci sono legami e ci sono storie che non dipendono dal rione di cui sei appartenente ma sono dettati dai colori, dalla passione e dall'orgoglio.
Fonte: Il nuovo Serrasanta - Settembre 2013 "