Cosmopolita, spirito libero, genio gualdese. Tiziano è un mago ventiseienne, uno di quelli che riescono a regalarti emozioni forti in pochi fotogrammi. La passione per il disegno, la fotografia e il computer lo hanno condotto ad iniziare un cammino che darà forma a tutta la sua vita nelle più colorate e vivaci tinte. Tiziano è una porta sul futuro, uno di quelli che guarda avanti con curiosità e necessità.
Tiziano Fioriti nasce a Gualdo Tadino il 6 maggio 1986 e dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico "R. Casimiri", ha frequentato la facoltà di Design presso l’Università degli studi di Firenze. Nonostante tutto nasce da autodidatta.
Tiziano Fioriti è un …?!
Mi risulta assai difficile definire il mio lavoro, è un ibrido vero e proprio. In Italia sarei riconoscibile come grafico nonostante non mi occupi né di piattaforme web né di editoriale. Si tratta di una professione difficile da definire ma il termine che mi qualifica meglio è “visual effects artist”. Mi occupo principalmente di effetti visuali, quindi di ciò che non esiste. Tuttavia quando sono a pranzo con amici e parenti e mi chiedono che lavoro faccia, me la cavo bofonchiando “lavoro con il computer!”
Quando hai iniziato ad avere questa passione?
Il filo conduttore è il disegno. La mia infanzia è costellata da scarabocchi, fin da piccolo ho avuto sempre una passione per la cultura animata nipponica e ne ero piacevolmente catturato. Si dice che quando qualcosa inizia a far parte della tua vita, finisce inevitabilmente per volerla cambiare. Verso i sedici anni ho iniziato a occuparmi di siti web, fino ad arrivare a effetti visuali e filmmaking.
Dopo il grande e meritato successo del video promozionale “Giochi” a quali altri progetti hai lavorato?
Dopo la direzione e la produzione di Giochi, ho iniziato a collaborare con lo studio di produzione StraniRumori di Luca Scota che mi ha dato subito modo di poter dare il mio contributo al backstage del nuovo album di Andrea Bocelli “Passione”. Ho diretto e supervisionato gli effetti visivi per lo spot di Cruciani “Romeo e Giulietta” girato nei suggestivi Palazzi Trinci (Foligno) e Consoli (Gubbio).
John Fitzegarld Kennedy affermava: “La parola crisi, scritta in cinese, è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità.” È vero?
Stiamo attraversando un periodo particolarmente povero nonostante siamo i figli di una generazione agiata. I giovani devono investire sulle idee, l'unico modo per avere un reddito e una stabilità tra un decennio. La tua idea deve vivere parecchio. I tempi sono cambiati, ora chi lavora deve cercare d'essere il migliore. Prima non era proprio così. Esiste solo una regola: dare il massimo. Se hai fortuna scali la classifica altrimenti rimani pur sempre un ottimo professionista.
Vita di Pi, Avatar e The Avengers. Tutti film sviluppati in post produzione, qual è il futuro del cinema?
Hai presente la scena finale del “Padrino-Parte III” dove Al Pacino piange e urla disperato per l’assassinio della figlia? Il cinema è quello. Nonostante stia parlando del mio lavoro, ultimamente le grandi produzioni sembra facciano più affidamento alla spettacolarizzazione della storia piuttosto che a essa. La computer grafica oggi permette grandi cose ma deve essere assistita da grande talento. Gli attori sono spesso costretti a recitare intorno a delle pareti verdi ma ciò richiede tanta bravura e professionalità. Nel contempo proietta le produzioni verso ingenti risparmi.
Quali saranno i tuoi prossimi progetti lavorativi? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto andando per un po' a Londra a lavorare in una delle compagnie di effetti visuali più importanti del mondo (Moving Picture Company). Oltre ciò inizio a sentire il bisogno di raccontare storie. Voglio narrare vicende e lasciare qualcosa di forte che faccia pensare. Sto studiando regia e fotografia. Con Luca (Di StraniRumori studio) abbiamo una marea di progetti ma anche con Emanuele Pecci, animatore, c'è una grande intesa. Le nostre discipline si completano.
Il tuo futuro è a Gualdo Tadino o per lo meno in Italia?
L'Italia è un posto troppo duro dove vivere. Purtroppo non mi vedo qua nel futuro prossimo. In questo Paese il mio mestiere è difficile da trovare e mantenere. L'idea di partire e viaggiare è un valore aggiunto più che un disagio. Allo stesso tempo sono molto legato al mio paese perché è qui che ho tutti i legami fondamentali. Mi auguro riesca a veramente a cambiare come dice.
Come dicono a Gualdo, Tiziano è un tipo che “geniale che si attrezza”, a lui va un grande in bocca al lupo e speriamo che ci legga pure da Londra!
Se volete continuare a seguirlo questo è il suo sito: http://www.tizianofioriti.net/
Tiziano Fioriti nasce a Gualdo Tadino il 6 maggio 1986 e dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico "R. Casimiri", ha frequentato la facoltà di Design presso l’Università degli studi di Firenze. Nonostante tutto nasce da autodidatta.
Tiziano Fioriti è un …?!
Mi risulta assai difficile definire il mio lavoro, è un ibrido vero e proprio. In Italia sarei riconoscibile come grafico nonostante non mi occupi né di piattaforme web né di editoriale. Si tratta di una professione difficile da definire ma il termine che mi qualifica meglio è “visual effects artist”. Mi occupo principalmente di effetti visuali, quindi di ciò che non esiste. Tuttavia quando sono a pranzo con amici e parenti e mi chiedono che lavoro faccia, me la cavo bofonchiando “lavoro con il computer!”
Quando hai iniziato ad avere questa passione?
Il filo conduttore è il disegno. La mia infanzia è costellata da scarabocchi, fin da piccolo ho avuto sempre una passione per la cultura animata nipponica e ne ero piacevolmente catturato. Si dice che quando qualcosa inizia a far parte della tua vita, finisce inevitabilmente per volerla cambiare. Verso i sedici anni ho iniziato a occuparmi di siti web, fino ad arrivare a effetti visuali e filmmaking.
Dopo il grande e meritato successo del video promozionale “Giochi” a quali altri progetti hai lavorato?
Dopo la direzione e la produzione di Giochi, ho iniziato a collaborare con lo studio di produzione StraniRumori di Luca Scota che mi ha dato subito modo di poter dare il mio contributo al backstage del nuovo album di Andrea Bocelli “Passione”. Ho diretto e supervisionato gli effetti visivi per lo spot di Cruciani “Romeo e Giulietta” girato nei suggestivi Palazzi Trinci (Foligno) e Consoli (Gubbio).
John Fitzegarld Kennedy affermava: “La parola crisi, scritta in cinese, è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità.” È vero?
Stiamo attraversando un periodo particolarmente povero nonostante siamo i figli di una generazione agiata. I giovani devono investire sulle idee, l'unico modo per avere un reddito e una stabilità tra un decennio. La tua idea deve vivere parecchio. I tempi sono cambiati, ora chi lavora deve cercare d'essere il migliore. Prima non era proprio così. Esiste solo una regola: dare il massimo. Se hai fortuna scali la classifica altrimenti rimani pur sempre un ottimo professionista.
Vita di Pi, Avatar e The Avengers. Tutti film sviluppati in post produzione, qual è il futuro del cinema?
Hai presente la scena finale del “Padrino-Parte III” dove Al Pacino piange e urla disperato per l’assassinio della figlia? Il cinema è quello. Nonostante stia parlando del mio lavoro, ultimamente le grandi produzioni sembra facciano più affidamento alla spettacolarizzazione della storia piuttosto che a essa. La computer grafica oggi permette grandi cose ma deve essere assistita da grande talento. Gli attori sono spesso costretti a recitare intorno a delle pareti verdi ma ciò richiede tanta bravura e professionalità. Nel contempo proietta le produzioni verso ingenti risparmi.
Quali saranno i tuoi prossimi progetti lavorativi? Puoi anticiparci qualcosa?
Sto andando per un po' a Londra a lavorare in una delle compagnie di effetti visuali più importanti del mondo (Moving Picture Company). Oltre ciò inizio a sentire il bisogno di raccontare storie. Voglio narrare vicende e lasciare qualcosa di forte che faccia pensare. Sto studiando regia e fotografia. Con Luca (Di StraniRumori studio) abbiamo una marea di progetti ma anche con Emanuele Pecci, animatore, c'è una grande intesa. Le nostre discipline si completano.
Il tuo futuro è a Gualdo Tadino o per lo meno in Italia?
L'Italia è un posto troppo duro dove vivere. Purtroppo non mi vedo qua nel futuro prossimo. In questo Paese il mio mestiere è difficile da trovare e mantenere. L'idea di partire e viaggiare è un valore aggiunto più che un disagio. Allo stesso tempo sono molto legato al mio paese perché è qui che ho tutti i legami fondamentali. Mi auguro riesca a veramente a cambiare come dice.
Come dicono a Gualdo, Tiziano è un tipo che “geniale che si attrezza”, a lui va un grande in bocca al lupo e speriamo che ci legga pure da Londra!
Se volete continuare a seguirlo questo è il suo sito: http://www.tizianofioriti.net/