I capelli arruffati, occhio ironico e guizzante, un leggero accento torinese alterna parole pesate e misurate.
Fumettista, chitarrista, scout e tamburino: semplicemente Luca Spigarelli. Classe 1992, frequenta la facoltà di Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino. È lui il primo tassello del puzzle di una lunga serie di volti che vedremo su “Occhio al Futuro”. Lo abbiamo raggiunto tramite Skype, una videochiamata sull’asse Torino-Perugia della durata di 49 minuti.
L’avventura di Luca nella città della Mole Antonelliana comincia nell’estate del 2011, quando dopo aver passato la maturità con un lauto punteggio, decide di prendere la via del Politecnico di Torino.
“Mamma, papà vado a Torino!” com’è stata la reazione dei tuoi?
Loro non erano preoccupati dal fatto che dovessi partire ma dalla abissale distanza. Io essendo uno scout ho imparato ad arrangiarmi e a stare lontano ma cinquecento novanta chilometri sono veramente tanti tuttavia le distanze sono relative se parti bene con la testa.
Perché hai scelto il Politecnico di Torino?
Inizialmente volevo fare chimica a Trento ma poi mi sono chiesto: “quali sbocchi professionali mi può dare?”, non volevo chiudermi in un laboratorio e ho iniziato a guardarmi intorno. Ingegneria chimica mi ha colpito, la possibilità di lavorare in un’azienda e svolgere un impiego più pratico mi ha intrigato. Inizialmente ero indeciso tra Torino, Pisa e Milano ma poi guardando le statistiche lavorative del Politecnico ho deciso di venire qui.
Orari, esami, studio. Quanto impegno ci vuole?
Ho lezione fino al venerdì. Dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 17.30 mentre il venerdì dalle 8.30 alle 14.30. Quando torno dall’università sono sempre molto stanco e talvolta mi risulta difficile studiare ma voglio dare tutti gli esami il prima possibile e se voglio rimanere in paro con lo studio occorre rigore e metodo.
L’anno passato ho dato tutti gli esami (sette) e tra pochi giorni ne ho uno di fenomeni di trasporto.
Ogni quanto torni a Gualdo?
Dovrei tornare tra pochi giorni ossia appena dato l’appello e ci starò fino al 6 gennaio, poi spero di ritornare per Pasqua e per il ponte del 1 Maggio però dipende tutto da come vanno gli esami.
Basta le solite domande di rito, passiamo a qualcosa di più attuale.
I giovani sono stati definiti “mammoni” e troppo legati a casa dalla Ministra Cancellieri, tu sei tutto il contrario. Sei un’eccezione o l’Italia è veramente un paese di mammoni?
Per quanto ho potuto vedere tanti ragazzi, specialmente del meridione, vengono da più lontano di me. Lasciano tutto per cercare di costruirsi un futuro. In questo periodo di crisi ognuno vuole accaparrarsi i migliori titoli di studi ed alcuni sono disposti anche ad abbandonare le comodità di casa. I giovani credono ancora nello studio ma nessuno vuole buttare del denaro in titoli inutili e senza credenziali.
L’articolo 9 della Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.” Cosa ne pensi?
Magari nel 1947 era così, magari accadeva con quella Repubblica ma non ora. E’ un ottimo presupposto ma non se lo ricorda mai nessuno, ricordiamoci che gli Italiani sono sempre gli Italiani. Ci sono nostri connazionali che a Londra dirigono centri per la ricerca contro il cancro oppure Francesco lo Sterzo, ventisettenne abruzzese che ha da poco dimostrato l’esistenza del “Bosone” di Higgs.
Siamo delle Menti peccato che la stessa Italia sembra non credere in noi, eppure basterebbe così poco.
Quanta fiducia hai nel futuro?
A prescindere dalla crisi in Italia c’è veramente poco lavoro per il mio settore.
Ricerca in Italia è una parola poco attuale e quindi di fiducia ora come ora ne ho poca. Spero di fare
la specialistica in Giappone, USA o Norvegia in modo tale da ampliare i miei orizzonti e gli sbocchi
professionali.
Luca e Gualdo tra dieci anni.. potrebbe essere qui questo tuo ipotetico futuro?
Ci ho pensato molto ultimamente. Ho visto persone che hanno studiato lontano da casa e alla fine sono ritornate a Gualdo ma come ingegnere chimico non vedo molti sbocchi lavorativi, certo magari tra cinque anni arriverà un Mister X con un progetto coinvolgente e cambierà tutto, ma fino a quel momento la vedo dura. Speriamo bene, ora penso a dare il massimo in questo esame e a tornare a Gualdo per le feste natalizie.
A Luca va un grande in bocca al lupo per il suo esame e un buon Natale a tutti i lettori!
Fonte: Il Nuovo Serrasanta
Fumettista, chitarrista, scout e tamburino: semplicemente Luca Spigarelli. Classe 1992, frequenta la facoltà di Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Torino. È lui il primo tassello del puzzle di una lunga serie di volti che vedremo su “Occhio al Futuro”. Lo abbiamo raggiunto tramite Skype, una videochiamata sull’asse Torino-Perugia della durata di 49 minuti.
L’avventura di Luca nella città della Mole Antonelliana comincia nell’estate del 2011, quando dopo aver passato la maturità con un lauto punteggio, decide di prendere la via del Politecnico di Torino.
“Mamma, papà vado a Torino!” com’è stata la reazione dei tuoi?
Loro non erano preoccupati dal fatto che dovessi partire ma dalla abissale distanza. Io essendo uno scout ho imparato ad arrangiarmi e a stare lontano ma cinquecento novanta chilometri sono veramente tanti tuttavia le distanze sono relative se parti bene con la testa.
Perché hai scelto il Politecnico di Torino?
Inizialmente volevo fare chimica a Trento ma poi mi sono chiesto: “quali sbocchi professionali mi può dare?”, non volevo chiudermi in un laboratorio e ho iniziato a guardarmi intorno. Ingegneria chimica mi ha colpito, la possibilità di lavorare in un’azienda e svolgere un impiego più pratico mi ha intrigato. Inizialmente ero indeciso tra Torino, Pisa e Milano ma poi guardando le statistiche lavorative del Politecnico ho deciso di venire qui.
Orari, esami, studio. Quanto impegno ci vuole?
Ho lezione fino al venerdì. Dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 17.30 mentre il venerdì dalle 8.30 alle 14.30. Quando torno dall’università sono sempre molto stanco e talvolta mi risulta difficile studiare ma voglio dare tutti gli esami il prima possibile e se voglio rimanere in paro con lo studio occorre rigore e metodo.
L’anno passato ho dato tutti gli esami (sette) e tra pochi giorni ne ho uno di fenomeni di trasporto.
Ogni quanto torni a Gualdo?
Dovrei tornare tra pochi giorni ossia appena dato l’appello e ci starò fino al 6 gennaio, poi spero di ritornare per Pasqua e per il ponte del 1 Maggio però dipende tutto da come vanno gli esami.
Basta le solite domande di rito, passiamo a qualcosa di più attuale.
I giovani sono stati definiti “mammoni” e troppo legati a casa dalla Ministra Cancellieri, tu sei tutto il contrario. Sei un’eccezione o l’Italia è veramente un paese di mammoni?
Per quanto ho potuto vedere tanti ragazzi, specialmente del meridione, vengono da più lontano di me. Lasciano tutto per cercare di costruirsi un futuro. In questo periodo di crisi ognuno vuole accaparrarsi i migliori titoli di studi ed alcuni sono disposti anche ad abbandonare le comodità di casa. I giovani credono ancora nello studio ma nessuno vuole buttare del denaro in titoli inutili e senza credenziali.
L’articolo 9 della Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.” Cosa ne pensi?
Magari nel 1947 era così, magari accadeva con quella Repubblica ma non ora. E’ un ottimo presupposto ma non se lo ricorda mai nessuno, ricordiamoci che gli Italiani sono sempre gli Italiani. Ci sono nostri connazionali che a Londra dirigono centri per la ricerca contro il cancro oppure Francesco lo Sterzo, ventisettenne abruzzese che ha da poco dimostrato l’esistenza del “Bosone” di Higgs.
Siamo delle Menti peccato che la stessa Italia sembra non credere in noi, eppure basterebbe così poco.
Quanta fiducia hai nel futuro?
A prescindere dalla crisi in Italia c’è veramente poco lavoro per il mio settore.
Ricerca in Italia è una parola poco attuale e quindi di fiducia ora come ora ne ho poca. Spero di fare
la specialistica in Giappone, USA o Norvegia in modo tale da ampliare i miei orizzonti e gli sbocchi
professionali.
Luca e Gualdo tra dieci anni.. potrebbe essere qui questo tuo ipotetico futuro?
Ci ho pensato molto ultimamente. Ho visto persone che hanno studiato lontano da casa e alla fine sono ritornate a Gualdo ma come ingegnere chimico non vedo molti sbocchi lavorativi, certo magari tra cinque anni arriverà un Mister X con un progetto coinvolgente e cambierà tutto, ma fino a quel momento la vedo dura. Speriamo bene, ora penso a dare il massimo in questo esame e a tornare a Gualdo per le feste natalizie.
A Luca va un grande in bocca al lupo per il suo esame e un buon Natale a tutti i lettori!
Fonte: Il Nuovo Serrasanta